lunedì 6 maggio 2013

Analfabeti della comunicazione, unitevi!



Quello che vedete qua sopra è un cartellone pubblicitario di un centro che fa la depilazione con il laser. Si capisce, no? A parte quei quattordicimila errori tipici di chi crede che fare comunicazione sia una roba alla portata di tutti perché «che ci vuole a essere creativo, basta trovare un paio di doppi sensi e 'na bella battuta da bagaglino e il gioco è fatto!», a parte i tredici messaggi che si vogliono dare contemporaneamente in un inglese maccheronico in cui manca soggetto e ausiliare e a parte anche il fatto che ancora una volta per farsi pubblicità si è scelto di cadere nel ridicolo ma cosa dovrebbe differenziare questo centro estetico e la sua depilazione indolore - è infatti questo che il cartellone pubblicizza, non si era capito? - da tutti gli altri centri estetici che praticano la depilazione indolore esattamente come loro?
Non si sa e né si può sapere perché la pubblicità non lo dice; questa pubblicità (tralasciando tutta la polemica sulla scelta dell'immagine) dice soltanto che la depilazione al laser è indolore. Per di più il cartellone in questione è stato fotografato in quartiere di Roma che non c'entra nulla con il centro estetico pubblicizzato e che invece è strapieno di altri centri che praticano anch'essi quel tipo di depilazione.
Non riesco a capire perché dovrei preferire quello a qualche altro centro che mi sta più vicino. Mi ha forse detto qualcosa sul tipo di macchinari usati e che potrebbero fare la differenza? Ha forse scritto qualcosa riguardo ai prezzi che potrei trovare più vantaggiosi? Mi ha forse parlato mostrandomi rispetto e facendomi intuire che sono io il cliente e non un ragazzo guardone?

E adesso parliamo della polemica montata e di come questi geni del marketing hanno reagito affrontando la questione. Qualcuno, ingenuamente, potrebbe supporre che se hai un centro per la cura estetica del corpo la maggior parte della tua clientela sia femminile e che pertanto, forse, avrebbe meritato una comunicazione un po' più elegante che non un «Ehi tu, sì dico a te che ti piace stare a gambe aperte e mostrare la tua zona pelvica depilata e linda!», ma forse è chiedere troppo. Infatti dal centro estetico hanno spiegato a chi su Facebook si indignava per la volgarità dell'immagine che non c'è nulla di volgare perché il segreto sta nel cogliere la giusta chiave di lettura:

Giuro che questa risposta è assolutamente autentica.
Adesso è tutto chiaro no? D'altra parte chi non aveva capito che quello OVVIAMENTE era il suo ragazzo e che è un bravo ragazzo perché ha il CRAVATTINO e che in quella posa talmente aggressiva che non necessita nemmeno di apparire nel suo intero è proprio la ragazza a decidere di concedersi in tutto il suo splendore. E se ancora c'è qualcuno che si lamenta si sappia che EVIDENTEMENTE la tipa indossa la biancheria, che vi credevate sciocchi maliziosi e pebenisti che non siete altro? Anche noi ci uniamo ai complimenti per la campagna pubblicitaria che, per risparmiare, si è scelto di farsela da sé sfruttando un "geniale fotografo", le belle gambe della titolare del centro e la "creatività" di anni e anni di drive-in.

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