Charles Rodstrom |
Così, per unire all'obbligo l'utile, ho selezionato quelli che possono darmi qualche dritta per migliorare la mia conoscenza del digitale, che è anche il mondo in cui lavoro.
Succede quasi sempre che questi corsi di formazione, che sono rivolti a un pubblico vario e perciò tendono a essere più didattici possibile, prima di entrare nel succo della questione, iniziano sempre con qualche battibecco fra il Nerd portatore del nuovo verbo digital-fuffologico, e il Sauro difensore della carta stampata e della radio a transistor.
All'inizio mi appassionavo e mi schieravo, pur non condividendo il fanatismo talebano, sempre dalla parte dei microchip, ma solo perché i transistor sono sempre in netta maggioranza e quando parlano hanno quel sorrisetto a mezza bocca che mi fa saltare i nervi.
Adesso, invece, il teatrino mi annoia e di solito mi alzo per andare al bar e torno dopo una quarantina di minuti ritrovando Nerd e Sauri a leccarsi le ferite, sempre più nemici e sempre più arroccati.
Dunque qui lo dico una volta per tutte: i due mondi non sono in competizione, non sono in paragone e non si fanno la guerra fra loro.
Alexandre van de sande |
Ma se non supportate le vostre conoscenze coltivando la necessità di risalire alle fonti, di approfondire con l'analisi e verificare le informazioni, e se non praticate il culto per la qualità (che sia anche delle immagini e dei suoni) allora le vostre conoscenze digitali, cari Nerd, non vi serviranno a niente.
Questa storia mi fa venire in mente Luxilla che stava sul cazzo a tutti prima che scoprissimo quanto fosse simpatica.
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