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domenica 4 marzo 2018

Stagioni, uno dei bistrot di Eataly a Roma.

Eviterò di assumere il tono di chi la sa più lunga degli altri e di sfogare frustrazioni che manco fossimo su TripAdvisor, perciò sarò rapida. 


Già, la rapidità, quel sale con cui condiamo le nostre giornate e che invece da Stagioni sembra non essercene traccia. D'altra parte se mangi nel tempio dello SLOWFOOD non è che puoi aspettarti che fra l'antipasto e il piatto che hai ordinato passi meno di un quarto d'ora, ok?

Il personale è tanto carino, però.

Il Menù si fa condizionare molto dal ritmo naturale della produzione agricola, e questo significa SALUTE e va ad aggiungersi alla lista dei pro, insieme al personale garbato e carino.
In cucina ci provano a sperimentare accostamenti insoliti, a volte funziona, come con il Manzo con il sedano rapa e caprino, e altre volte ti domandi: "ma che sto mangiando?" come nel caso delle tagliatelle con cavolfiori, bottarga e mandorle.
Io personalmente preferisco sperimentare, perciò sono ben felice di trovarmi davanti a un piatto nuovo anche se non funziona perfettamente, dunque per me è un altro plus che si somma al personale garbato, carino e sorridente.

Mentre sto lì sorridendo al gentile personale e aspetto da trenta minuti di poter proseguire il mio pranzo con la portata successiva, capisco finalmente il vero significato del nome: "Stagioni" che ha, solo a prima vista, a che fare con il rispetto della stagionalità dei prodotti e che in realtà è strettamente connesso al tempo; infatti si possono tranquillamente attraversare due stagioni nell'attesa che in cucina finalmente rilascino la prossima portata.

Lo consiglio a tutti quelli che amano i buoni sapori, gli accostamenti insoliti, i cibi sani, il personale gentile e che hanno un paio di vite a disposizione.

p.s.
Non costa neanche tanto.

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