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venerdì 24 febbraio 2012

Il Dolcestilnovo e il Codice della strada

Dopo la definitiva scomparsa della segnaletica stradale dalle strade principali di Roma, assistiamo a un altro interessante fenomeno: il ritorno della cavalleria. Ma non una cavalleria qualunque bensì una indiscriminata perché non importa che tu sia uomo o donna: chiunque può diventare gentile e mimare con il capo o con la mano l'inconfondibile gesto del "lasciapassare". Attenzione, però, questo vale solo fra automobilisti, i pedoni sono ancora inaccessibili alla vista di chiunque si metta al volante. I pedoni non esistono, sono solo degli agglomerati di aria un po' più rappresa e senza diritti!

Invece gli automobilisti, ah quelli sì che si vedono fra loro. Così può capitare che stai fermo all'incrocio aspettando il momento buono per buttarti in mezzo, perché non essendoci disegni strani a terra, né semafori in vista, ed essendo la convenzione del chi-viene-da-destra divenuta ormai una pura questione filosofica, il momento buono te lo devi andare a cercare. E di solito ti si presenta quando non si scorge nessuno all'orizzonte, quando sta per passare qualche imbranato che rallenta indeciso dandoti l'occasione giusta per avanzare precipitosamente con il muso costringendolo alla resa, oppure quando ti trovi davanti un cavaliere. Questo rallenta, ma non si ferma perché tu comunque devi muoverti mica puoi fare con calma le tue manovre, ti fa gli abbaglianti se ha deciso di concederti il passo da una distanza sufficiente perché tu possa intendere che quegli abbaglianti sono un segno di pace e non un "fermati ché sto arrivando!", oppure digrigna i denti in una specie di sorriso maligno e alzando il mento ti fa cenno di andare aspettandosi indietro i tuoi salamelecchi di ringraziamento obbligati.
Ah quanta umanità si può ancora scorgere dietro a delle lamiere fabbricate in Polonia!

Ma la cosa davvero bizzarra è quello che succede quando ti ritrovi davanti a un cavaliere stradale quando meno te lo aspetti: chessò stai rispettando quell'unico segnale di STOP che è rimasto? E no, il cavaliere si ferma lui e si incazza pure se non passi dopo che l'hai fatto fermare!
Credi di potertene stare tranquillo nell'attesa che scatti il verde? Hai fatto male i tuoi conti perché da dietro l'angolo sbuca il cavaliere stradale che ti impone di muoverti ché lui non ha tempo da perdere e se ti fa passare, nonostante quella lucetta rossa sotto cui ti sei fermato, è solo perché lui sì che è altruista e generoso!
Una vaga reminiscenza legata a quei triangolini bianchi dipnti sul manto stradale ti spinge a rallentare nonostante tu sia sulla via principale dove comanda la regola: "chiunque mi viene addosso qui, paga"? Lascia perdere perché il cavaliere stradale in cui ti sei imbattuto, e che invece non è vittima di alcuna reminiscenza, rallenta lui al posto tuo così che la prossima volta che rivedi quei triangoli dimentichi ogni fantasia e tiri dritto sulla tua strada che è la principale!

E infine ci sono le strisce pedonali. Non è del tutto esatto che i pedoni restano fuori dal gioco della cavalleria indiscriminata e priva di logica che gira per le strade: infatti è proprio sulle strisce che loro hanno la sola e unica possibilità di dimostrare al mondo di esistere. Ma non perché su quelle strisce chissà di quale potere dispongano: per chi guida, quel pezzo di strada, non è affatto una zona franca è solo un pezzo di strada su cui dei vandali hanno spruzzato qualcosa, un pezzo di strada come gli altri pezzi di strada, solo un po' più sporco ma comunque sempre "Terra di Nessuno". Però a volte capita che, sempre per un istinto non del tutto assopito, qualcuno decida di fermarsi per lasciar passare quel pedone che si vede lontano un miglio sta là fermo da chissà quanto tempo tentennando con la punta del piede fra l'avventurarsi su quelle righe bianche e rischiare così la vita oppure aspettare ancora un po'. E quando capita che qualcuno, spinto più da una specie di "richiamo della foresta" che non ha nulla a che vedere con la logica o l'educazione civica, rallenta precipitosamente scalando dalla quinta alla prima nel giro di una manciata di secondi quello, il pedone, cambia idea, decide di non attraversare più e che lui lì ci sta perché gli piace mica perché deve attraversare e se deve attraversare sarà lui a decidere quando, e quel "quando" non è adesso, adesso passasse pure l'automobilista! Così sorride e con la mano sposta velocemente l'aria davanti al suo petto mettendosi cavallerescamente da parte.

Tutto questo dolcestilnovo recentemente applicato al codice della strada non ha niente a che vedere con l'educazione e l'altruismo. Tutto questo rallentare e far passare e sorridere e cedere il passo a chi viene da sinistra non è senso civico ma la continua conferma del fatto che a regnare è l'anarchia caotica di chi non sa che farsene delle regole. Nel mondo che ci stiamo abituando a vivere abbiamo sostituito i diritti con le concessioni perciò la prossima volta che qualcuno vi libera da quel terribile STOP in cui siete caduti, lanciategli contro il codice della strada; se un pedone se ne sta là a ciondolare sulle strisce salvo poi tirarsi indietro quando vi fermate per farlo attraversare urlategli contro che almeno si levi dalle palle. Probabilmente non staremo ricreando un mondo migliore ma almeno avremo fatto un piccolo sforzo per ricordarci che una gentilezza che annulla una regola ha sempre una fregatura dietro.

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