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sabato 3 marzo 2012

47: il morto scambiato

Sembra la trama di una commedia di Eduardo e invece è tutto vero. Accade a Treviso, per giunta.
Di solito i morti appaiono nei sogni per portare i prossimi numeri vincenti del Lotto. Questo qui deve averle provate tutte per arricchire i suoi superstiti congiunti che puntualmente, ogni mattina, dimenticavano le raccomandazioni notturne, e invece di recarsi in ricevitoria se ne andavano a far colazione al bar ignari di essersi così persi una vera fortuna. Sessantamila euro, per la precisione.

A distanza di anni la Buonanima è finalmente riuscita nell'intento semplicemente cambiando tattica. "Come al solito", deve aver borbottato, "se non me le faccio da solo le cose...".
Il comune di Castelfranco Veneto, dove riposava in pace il defunto, ha stabilito un risarcimento per un grave errore commesso anni prima. Nel 2005, infatti, si ordinò la riesumazione dal momento che la concessione dell'eterna dimora era scaduta. Ma, attenzione, ci si accorge quasi subito che la scadenza non c'era affatto e che la Buonanima aveva tutto il diritto di stare dove stava ancora per un bel po'. Così si decide di ricoprire nuovamente di terrasanta la bara riesumata. E qui avviene il pasticcio: a essere tumulato non è più il legittimo proprietario e compianto parente, bensì qualcun altro che per circa sette anni si sollazza con lacrime estranee, fiori e qualche confidenza poco famigliare.
Poi avviene la scoperta, l'indignazione e infine la cinquina.

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