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martedì 2 ottobre 2012

Ma qualcosa risparmiatecela, no?

Ci sono cose che non cambiano mai nemmeno quando per dirle bisogna usare un'altra lingua. Eppure ogni scusa sembra essere una buona motivazione per liberarsi degli orpelli sociali comunemente chiamati "abiti". Per paradosso, poi, quanto più sono morbidi, ben tagliati, firmati da pezzi grossi della moda e perciò anche costosi, tanto più velocemente cadono ai piedi per mostrare quello che c'è sotto. Purtroppo non sempre si tratta di un ben-di-dio, ma questo poco conta perché tanto non è che per "la causa" che ci si denuda.
Così dopo la nostra Sabrinona in giro per il Circo Massimo in perizoma a festeggiare uno scudetto della Roma, dopo la strampalata Saratommasi senza mutande di bancomat in bancomat contro lo strapotere delle banche, un Antonacci coperto da un 33 giri e un più tardivo Morrisey cui basta un 45, ecco arrivare anche Liam Neeson che in slip rosa ci ricorda quanto è importante finanziare la ricerca sul cancro al seno.
La giusta causa ci farà dimenticare la caduta anche di quel che fu un elegantissimo Schindler.

Liam Neeson


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