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sabato 20 settembre 2014

Nessun parlar val quanto un tacere

L'argomento è un po' datato, scusate i miei tempi.
Tutto accadeva al matrimonio della Canalis dove l'argentina più criticata della storia, la signora Belen Rodriguez, si presenta con un vestito in stile "ultima pattinata sul ghiaccio" di dubbio gusto. Su twitter compare un messaggio di tale "superbambolina" in cui senza mezzi termini la super bambolina in questione - che poi è sembrata essere un'adolescente e alla fine del gossip un account creato ad arte per alzare un polverone di cinguettii - criticava il terribile vestito.
A questo punto risponde pronta Belen.


La storia è abbastanza grottesca senza stare a sottolineare l'ovvio: un profilo twitter probabilmente inesistente che monta una storia in cui sguazza anche la SelvaggiaLucarelli si commenta da solo. E non starei nemmeno qui a parlarne se non mi avesse colpito un articolo scritto da Romina Fiore, "Ognuno mette in piazza ciò che ha", e condiviso e laicato su facebook da moltissime persone, alcune delle quali io personalmente stimo moltissimo.


Devo dire che leggendolo la prima volta ho provato una specie di fastidio che le volte successive mi è sembrato decisamente più chiaro. Ovviamente non voglio prendere le difese di Belen che non solo non m'è parente ma di cui francamente mi interessa pochissimo. Mi piacerebbe però che un certo tipo di critica prendesse le mosse da un'analisi più profonda e non si basasse sul populismo dei cliché perché non sono questi né quello che ci aiutano a uscire da un periodo decisamente buio per le nostre menti.

1) Belen è molto simpatica, lo dico davvero. Non è proprio il classico esempio di bellezza zitta-e-muta perché ogni volta che dice qualcosa lo fa in modo intelligente, brillante, spiritoso e critico. Insomma davvero è una - forse delle poche - che dimostra di avere sale in zucca ogni volta che ne ha l'occasione. Per questo il discorso della Fiore parte già da un pregiudizio, lo stesso che lei stessa cerca di combattere peraltro.
2) Stiamo ancora a chiedere ai modelli televisivi di essere educativi? Insomma mi pare davvero un po' bigotto come atteggiamento, le persone dovrebbero avere gli strumenti utili per cercare di comprendere il mondo, anche quello televisivo. A mia figlia auguro di trovarsi nelle situazioni più difficili con il giusto equipaggiamento, piuttosto che tentare di proteggerla modificando forzatamente un mondo che non è quello che vorremmo.
3) Sul fatto che a una critica il più delle volte sia preferibile non rispondere, ne abbiamo tutti la piena consapevolezza. Spesso però dimentichiamo che un atteggiamento di superiorità deriva da una maturità che non si può pretendere da tutti, anche perché la signora Rodriguez - e spesso ce ne dimentichiamo - di anni ne ha pochissimi. Poi che le offese buttate sul piano fisico, soprattutto quando fatte da una donna verso una donna, siano di uno squallore e di una gravità imponderabili non è evidente a tutti, purtroppo, meno che meno a delle ragazzine che per difendersi attaccano come è giustificabile fino a una certa età. 
4) Trovo giusto parlare dei disturbi alimentari ma non mi è parso il momento adatto. Ed è qui più che mai che ho sentito odore di qualunquismo. Un epiteto può provocare delle gravi conseguenze ma attribuire l'importanza che si dà a una starletta televisiva è forse ancora più grave. Pretendere che una showgirl sia responsabile della crescita sana di un'adolescente è proprio un paradosso che sembra, oltretutto, cozzare con il tipo di insegnamento che la stessa signora Fiore vuole dare ai suoi alunni "la tv non è la vera vita". E allora perché pretendere che siano dei miti televisivi a indicare la retta via invece di spiegare che quella è tutta finzione? Mi vengono in mente le parole, all'apparenza crudeli, che un'altra top disse in un'intervista in televisione: "E' inutile che tante ragazzine si sforzano di essere magre digiunando, o mettendosi le mani in gola o ammazzandosi di sport; se non ci nasci con questo fisico non puoi farci nulla". Lei era Bianca Balti e quello che stava dicendo era la verità: il mondo è pieno di scelte che ognuno di noi deve fare in base alle proprie doti e ai propri talenti, prima impariamo ad accettarci per quello che siamo (il che non esclude che possiamo migliorarci ma non cambiare) e più rapido sarà il distacco da quei miti a cui affidiamo i nostri sogni di gloria e che in realtà non siamo noi. 
5) La conclusione dell'articolo della signora Fiore non la commento nemmeno, mi sorge solo un dubbio: ma si sarà resa conto che alla fine è caduta nella stessa trappola che criticava?




1 commento:

Anonimo ha detto...

e davvero non trovi un posto migliore per fare spamming?

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