Sarà che son cresciuta a pane e horror e che lo zia Tibia per me era davvero uno di famiglia. Oggi invece non si ha rispetto per artigli o denti lunghi, per zombie o creature geneticamente modificate. Insomma dove stanno i bambini che guardano in alto sperando di scorgere un'astronave, e che poi si chiudono in bagno perché ne hanno vista una? C'è ancora qualcuno che urla di notte perché due occhi gialli dietro la tenda lo stanno fissando? Insomma chi ha ancora l'assoluta certezza che se guardi troppo a lungo lo specchio poi ci finisci dentro? O che l'armadio è la porta per un altro mondo che è meglio non conoscere?
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© Scott Patterson |
Mi dispiace caro Stephen doverti dire che la mia bambina non ha paura di scendere dal letto perché un pagliaccio potrebbe afferrarle i piedi; non teme nemmeno la maledizione di qualche antico stregone perché forse siamo andati a vivere sopra qualche cimitero etrusco. Non ha paura delle streghe, delle anaconde che escono dal water, né dei bambini con gli occhi rossi. Quando ne incontra uno non ci fa nemmeno caso.
Però c'è una cosa che l'ha terrorizzata per un anno intero. Una cosa che veniva di notte a turbare i suoi sogni dorati, le si attorcigliava intorno in forme sempre diverse e non si faceva mai riconoscere. Era il CORSIVO, quel misterioso insieme poco ordinato di lettere che fino a qualche giorno prima erano lineari e semplici. Ogni santa notte la storia si ripeteva e senza sbattere di catene o ululati, questo attorciglioso e diabolico mostro, una volta sotto forma di ACCA maiuscola, una volta vestito da ESSE minuscola sbucava all'improvviso e terrorizzava tutto quello che stava sognando.
Ma ogni mostro ha il suo punto debole, e per combattere questo è stata necessaria qualche pagina di quadernone. Siamo pronti per il prossimo: le moltiplicazioni.
p.s.
Buona seconda elementare Lani.
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