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venerdì 14 dicembre 2018

La manifestazione di Salvini da Piazza del Popolo: gioielli e perle di un discorso in politichese moderno.

Con tutta calma mi sono ascoltata il blaterare di Salvini dal palco di Piazza del Popolo. 

C'ho messo qualche giorno perché a volte ero sopraffatta e avevo bisogno di aria. Ho ascoltato la registrazione - che si trova qui 👉https://bit.ly/2Qxvwsa - in cui per i primi 10 minuti si sentono le direttive della regia: un lavorone manco fosse Il Gladiatore con "stacca di qua", "inquadra la folla", "eccolo non staccare", "beeeeellisssimoooo" fino al "dicono che si sente la nostra voce nella diretta" e infine "non si sente il capitano”.

Porta in alto la mano, segui il tuo Capitano. 

Il capitano è Salvini che infatti fa un passo avanti ondeggiando e un altro indietro bailando in effetti proprio come il Capitano Uncino di un tormentone estivo. Lui entra con la felpa della Polizia a ricordare a tutti in che mani siamo e le sue, di mani, sono giunte. E con le mani giunte sul petto, percorrendo il palco per lungo così da benedire la folla con gesti ecumenici, sembra il pifferaio magico travestito da Cardinale Nero.
Il chiacchiericcio plateale non dice molto in sostanza, inizia con un vi-lovvo-tutti, che piaceva tanto anche al Berlusca, che si concretizza con frasi tipo "Siamo il meglio dell'Italia"; "Voi siete l’avanguardia dell’orgoglio, del cambiamento e della dignità di questo paese"; "Questa piazza è piena di amore" e "Qui non c'è posto per l'odio".
Il discorso fa una curva in direzione del suo EGO, poi gira verso i temi cari alla vecchia Lega: "tutti armati", "W la legittima difesa", "è finita la pacchia per i Casamonica" (cui segue grande boato) "e per la mafia" (qui il boato è più contenuto).

Ancora un po' di EGO e poi qualche tema caro alla nuova Lega: citazione di Martin Luther King, sproloquio sull'importanza della diversità, citazione di Giovanni Paolo II su un'Europa necessaria e poi tanto tanto tanto LOVE per l'Africa e gli Africani che qualcuno vuole trasferire in massa fuori dal loro continente tanto bello, solo per trattare quella terra come una riserva indiana da sfruttare. Che poi le riserve indiane nascano proprio per lasciare il territorio nelle mani dei legittimi proprietari e tutelarlo, dunque, da uno sfruttamento, è un dettaglio, la piazza applaude lo stesso.

 Il bello della diretta. 

Il passaggio che preferisco arriva dopo un'ora e 42 minuti, ed è questo:
"Che l’Europa torni a essere la culla di civiltà di tutto il mondo, fondato sui comuni, sulle regioni, sulle nazioni e sui singoli popoli… Vogliono cancellare le identità, le culture, le storie, le tradizioni, è questo il grande tentativo dei Soros: una lingua unica mondiale per avere non donne e uomini ma consumatori, schiavi che vanno al centro commerciale la domenica pomeriggio da precari, non per comprare qualcosa ma per sognare di comprare qualcosa che è stato prodotto in Cina..."
Segue un lungo sproloquiare sulle aziende italiane che lui proteggerà eccetera eccetera.
Adoro questo passaggio perché c'è tanta roba:

  •  I ❤️ 🇪🇺
    La grande svolta di Salvini, il passo avanti adesso che è diventato grande, sta anche nell'aver cambiato opinione riguardo alla necessità di uscire dall'Europa. Come fa, però, a spiegarlo a quelli che a Pontida indossano gli elmetti con le corna travestiti da Obelix? Lo fa chiacchierando di identità e mantenendo il focus sulle tradizioni. Poi, il fatto che fra queste tradizioni non ci sia più la Lira che fino a ieri era un auspicabile ritorno, sono sottigliezze cui la piazza non fa tanto caso. 

  •  LORO 🧐
    Entra in gioco una nuova arma vincente, già sperimentata dagli attuali alleati di governo: il Gomblotto!!111!! Ci vogliono trasformare cancellando le nostre identità, così come facevano le macchinette fotografiche con le nostre anime. Ci vogliono prendere le culture, le tradizioni e le storie.
    Roba che se avessimo davvero tanto care la nostra storia, la cultura e la tradizione di questo paese col cavolo che Salvini stava sul palco!
     E chi lo vuole fare?
    I Soros!
     Che poi Soros in realtà sia uno, George, e che la sua tesi risieda principalmente nell'idea che molto più che il fascismo o il comunismo la minaccia attuale derivi dal fondamentalismo di mercato, ed è quindi proprio l'opposto di quello che vuole raccontare Salvini sono, anche queste, minuzie cui non fa caso nessuno. Il nome di Soros (usato al plurale proprio dai dietrologisti venuti fuori con i grillini) è spesso associato alle teorie del NuovoOrdineMondiale e della famiglia Rothschild, ed è considerato il nome del burattinaio di ogni rivoluzione avvenuta nel mondo così da poterci speculare sopra. Speculazioni anche quelle di Salvini, ma fanno tanti applausi perché c’è bisogno di credere che esista il male da qualche altra parte, e il bene qui vicino; c’è bisogno di credere in Batman che è venuto a proteggerci e che è così scaltro da conoscere per nome Satana in persona.
  • ASSIST-TIRO-GOL  ⚽ In realtà Soros serve per solleticare l’attenzione, è un assist, perché il tiro da gol è il prossimo. Inutile portare i discorsi così in alto, alla finanza mondiale, che è troppo distante dai problemi veri, dalla vita della ggggente. La gente è povera, di cassa e di spirito, vuole pensare in modo semplice e allora ecco qui: 

“Per avere non donne e uomini, ma consumatori, schiavi che vanno al centro commerciale la domenica pomeriggio da precari non per comprare qualcosa, ma per sognare qualcosa…”. 

Dunque noi diventeremo tutti dei consumatori.
Diventeremo? Salvini, noi siamo già tutti dei consumatori. Siamo consumatori quando ci parlano di utenze domestiche o di polizze auto, siamo consumatori quando facciamo una ricerca su internet, siamo consumatori anche quando ci parli tu dal palco e tutta la politica in generale. E quello che ci caratterizza è solo la distinzione fra “vecchio” e “nuovo”. Prova a rinnovare un contratto con un servizio da vecchio utente. Ecco, adesso prova ad approcciarti a un servizio da nuovo utente. Vista la differenza fra una grassa risata argentina e un tappeto rosso di soffice moquette?

  • DICKENS 😥
    E tu mi stai ancora alla tiritera della piccola fiammiferaia? Il precario che va al centro commerciale, la domenica pomeriggio perché la mattina si dorme o si va a messa, senza soldi in tasca perché è un miserabile ma ciononostante ci porta tutta la famiglia, per piazzarla davanti alle vetrine di Swarovski e farli sospirare inutilmente.
    Ah che poi, parlando di Swarovski, anche un precario ce la farebbe a comprarsi un pezzo di vetro pagandolo a rate, senza interessi, per 80 anni! 

  • MADE IN ITALY 🇮🇹🇮🇹
    Ma ovviamente era necessario arrivare al centro commerciale perché da qui si può prendere la preferenziale per l’altra enorme parte di elettorato: le piccole e medie aziende, i commercianti e gli imprenditori. E mica volevi davvero fare il discorso sulle grandi aziende e la tutela di questi piccoli e tapini consumatori che vanno a sospirare nei centri commerciali “…per sognare di comprare qualcosa che è stato prodotto in Cina”. 


E da qui ricominciamo con l’identità e la tutela della nostra produzione e delle aziende e bla bla bla. E giù applausi e poi "adesso devo lasciare la piazza al Papa ché io devo andare nelle Marche", ma non prima di un bagno di selfie.

Immagine presa dalla diretta della manifestazione (link nell'articolo).

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