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martedì 9 ottobre 2018

La carta d'identità di un uovo.

L'uovo ha una forma perfetta sebbene sia fatto col culo, diceva Munari nel suo libro "Arte come mestiere" in cui invitava i designer a prendere spunto dalla natura.
Ma a noi, in questo post, della forma di un uovo interessa ben poco perché quello su cui vogliamo soffermarci è, piuttosto, la sua sostanza.

E così credi che le uova siano tutte uguali, e sei ancora fra quelli che non leggono le etichette delle cose che trovano fra gli scaffali del supermercato, eh? Be' peggio per te perché non solo potresti migliorare la qualità di quello che ingerisci e aiutare il tuo organismo a vivere meglio, ma anche contrastare quel tipo di produzione selvaggia che fa male al mondo in cui vivi e che lascerai ai tuoi figli in eredità.


Sai che un anche l'uovo ha una carta d'identità?

Un uovo non è così silenzioso come sembra, se sai leggerlo può dirti tante cose. Quella serie di numeri che trovi sul suo guscio infatti ti dice, meglio di qualsiasi venditore di polli, che tipo di prodotto hai per le mani. Non farti scrupoli ad aprire la confezione, è un tuo diritto sapere cosa mangi.

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La prima cifra ci parla del tipo di allevamento in cui l'uovo è stato deposto, va da 0 a 3.
0 = si tratta di uova prodotte in un allevamento biologico in cui la densità degli animali è bassa, questi vengono nutriti con mangimi naturali e gli si concede loro la possibilità di pascolare all'aria aperta nel rispetto e nel benessere. Va da sé che, senza essere dei fanatici animalisti, un animale sano produrrà una merce sana. Questo tipo di allevamento copre solo il 4,5% del mercato.
1 = è il numero che indica un allevamento all'aperto dove le galline possono pascolare all'aria anche se la densità è maggiore rispetto al biologico.
2 = indica un allevamento a terra all'interno di un capannone in cui dovrebbero stare, al massimo, 9 galline per m2. Certo, rispetto alle gabbia un allevamento di questo tipo regala qualche parvenza di libertà, per esempio queste lavoratrici hanno anche un po' di spazio per sgranchirsi le ali  e possono muovere qualche passo condividendo lo spazio limitato.
3 = infine ci sono gli allevamenti in gabbie che costituiscono circa la metà degli allevamenti italiani. Qui le galline vivono ammassate le une sulle altre senza poter mai mettere il becco fuori. E questo anche perché il becco, spesso, viene loro amputato frettolosamente e senza anestesia per evitare che si feriscano a vicenda. La Comunità Europea ha imposto l'utilizzo della GABBIE ARRICCHITE in cui si offre lo spazio sufficiente per la nidificazione. In realtà molti degli allevamenti in gabbia sono ancora ben lontani dall'offrire benessere all'animale, e nulla di buono può venire prodotto in questo modo.

La seconda cifra identifica lo stato di produzione, in questo caso la sigla IT indica l'ITALIA. In Europa il 75% della produzione di uova è monopolizzato da 7 paesi: Francia, Italia, Germania, Spagna, Paesi Bassi, Polonia e Regno Unito.

La terza cifra è il codice ISTAT del comune di produzione seguita dalla sigla che ne indica la provincia. Qui puoi trovare l'elenco dei CODICI statistici e delle unità territoriali forniti da Istat: devi prima filtrare la sigla della provincia nella colonna N, e poi il codice del comune nella colonna D. Puoi risalire alla PROVINCIA anche consultando l'elenco delle targhe automobilistiche.

L'ultima cifra riguarda l'identificazione dell'allevamento di produzione, ed è anche quella più complicata da trovare online. Qui puoi trovare l'elenco più aggiornato, ma se il codice del tuo uovo non dovesse essere incluso allora puoi chiedere alla ASL interessata.

Nel nostro esempio l'uovo in questione è di tipo BIOLOGICO, prodotto in ITALIA e più precisamente a FORLì, nel comune di Ca' Belvedere, nell'allevamento San Paolo.

Per risalire velocemente all'identità del tuo uovo, puoi usare questo lettore online.
Clicca qui per aprire il lettore.


Purtroppo per leggere questa serie di numeri impressi sul guscio devi per forza aprire la confezione perché tutto l'imballaggio copre proprio le informazioni più utili. Però una volta che hai fatto pratica, ti basterà ricordare la marca del prodotto più naturale che hai trovato e lasciare le uova industriali nel paniere di qualcun altro.

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