Se c'è una cosa che devo ricordarmi di evitare di fare, quando sono depressa, è guardare quei video motivazionali di YouTube.
Tendenzialmente sono una di quelle che prima di buttarsi sul divano con una scorta di fazzoletti, qualche porcata ultra dolce che smaltirò il giorno del mio cinquantesimo compleanno se inizio a mangiare verdure da adesso e per i prossimi sei anni, in ascolto per la tredicesima volta di wuthering heights di Kate Bush e con una tuta al posto dei jeans, prima di arrivare a questo, trascorro quei sette decisivi minuti in uno stato di ira tale che al confronto il piè veloce è un monaco zen. Sette minuti in cui la direzione può essere una ripresa catartica verso un "tutto si aggiusta", o una discesa sempre più buia verso il punto di non ritorno che, ormai vista l'assidua frequentazione, ho soprannominato "il colonnello kurtz".
Se in questi sette minuti non mi viene in mente di cercare soluzioni su internet, ed evito così quei video motivazionali di cui sopra, allora tutto si aggiusterà più o meno rapidamente; ma quando finisco incautamente ad ascoltare i pensieri di uno qualunque di questi che ti viene a raccontare come fare a prendere in mano le redini della tua vita, be' allora comincio a sentire il colonnello già al terzo minuto, e quando completo la visione Marlon Brando ha preso a insultarmi ridendo.
Oggi è andata così.
Oggi mi sentivo talmente positiva che avrei trovato come rimediare una corda per l'arrampicata, che ho dato retta a questo youtuber fino alla fine del suo disarticolato e sgrammaticato monologo. Ho impiegato 5 minuti ad ascoltare i suoi consigli su come vivere meglio e adesso impiegherò le prossime ore a cercare di dimenticarli con lunghi respiri lenti e qualche bicchiere d'acqua, perché idratarsi fa sempre il suo porco lavoro!
Questo ragazzino con una faccia strana, di quelle perfettamente simmetriche dai due lati, mi spiegava da un sottoscala come fare in modo che siano i tuoi soldi a lavorare per te con gli investimenti immobiliari. Il fatto che stesse in un sottoscala, nonostante i suoi investimenti, era senza dubbio meno inquietante dell'atonia che la sua voce andava via via raggiungendo, al punto che verso la fine mi ero convinta che, un po' per questa e un po' per quella simmetria facciale di prima, a parlare fosse un bot in carne e ossa.
La cosa assurda, per cui poi tutti gli facevano i complimenti nei commenti, era la candida ammissione che essendo giovane lui non correva alcun rischio ad abbandonare un lavoro che non gli piaceva e a far lavorare i soldi invece che lui. Forse nel sottoscala ce l'hanno messo i genitori all'ennesima richiesta di un centoeuro per testare il mercato immobiliare thailandese che ha avuto un'impennata fra un uragano e l'altro.
Comunque il video si concludeva più o meno spiegando al mondo che per essere felici bisogna amare la propria vita, un po' come quando ti rivelano che il segreto del successo è avere successo. Immagino che ci sia qualcuno a cui questa lezione è servita perché il ragazzino del sottoscala continua a presentarsi, nei suoi spazi digitali, come "colui venuto per ridarti una nuova vita". Roba che se Gesù Cristo avesse detto una cosa del genere davanti ai suoi dodici, sicuro qualcuno gli avrebbe fatto notare: "sì J, però anche meno".
Io, invece, non solo non l'ho trovato per niente illuminante, ma ho dovuto mettere su un pezzo di Wagner per dare una calmata alla tachicardia nervosa che mi era venuta. Mi hanno calmata Wagner e i commenti di qualcuno che aveva perso del tempo a fare notare tutti gli strafalcioni grammaticali su cui il guru del sottoscala era continuamente caduto. Grazie, o isterico e paranoico paladino del senso, grazie di insistere in queste battaglie.
Adesso vi saluto, il colonnello kurtz mi sta parlando: "Ho osservato una lumaca strisciare lungo il filo di un rasoio, questo è il mio sogno, è il mio incubo: strisciare, scivolare lungo il filo di un rasoio e sopravvivere" ha detto. Deve essere incappato anche lui in qualche youtuber in-influencer.