Scrivi qualcosa, magari ne ho parlato.

lunedì 26 novembre 2012

Surfing USA

Le Primarie del centrosinistra sono terminate proprio come ci si immaginava, in un ballottaggio fra due esponenti dello stesso partito. D'altronde tutti i media ci avevano avvertiti che questo sarebbe stato uno scontro interno al Partito Democratico e che forse abbiamo allungato solo i tempi inserendo una parvenza realmente democratica con l'aggiunta di altri due candidati esterni. Tempo sprecato perché in pratica dovremo scegliere se a guidare la Sinistra sarà il Pd dell'unico uomo che abbia mai fatto qualcosa di socialmente utile con un decreto sulle liberalizzazioni dal sapore quasi marxista; oppure il Pd di un aitante esperto della comunicazione-lampo che fra gadget e slogan vorrebbe rilanciare l'Italia a suon di rottamazione.
E così rieccoci al 2009 davanti a un partito che ha, certo, qualche anno in più ma attraversato dai soliti spifferi e troppo accorto a non urtare la Chiesa o l'Industria per essere rappresentativo della Sinistra di cui avremmo bisogno. Nulla di nuovo, insomma, rispetto allo stallo in cui ci siamo incagliati da quando si decise di unirsi in un'unica bandiera, o azzerare la molteplicità rappresentativa che dir si voglia.

C'era chi, pieno di entusiasmo, credeva davvero che qualcosa di nuovo stava accadendo. E dire che uno dei punti principali di un famoso Piano di rinascita democratica prevedeva proprio la formazione di due soli grandi partiti uno di destra e l'altro di sinistra.
E dopo pochissimo si capì che non c'era davvero niente di nuovo da dire, e fu evidente quando il leader e ideatore della "grande" coalizione democratica - che ricordiamo avere al suo interno personaggi come la Binetti - in nome di questa ventata di cambiamento che voleva portare non trovò niente di meglio da fare che andare a scopiazzare un oltreoceanico "yes we can" e riproporcelo senza nemmeno tradurlo. D'altronde questa tendenza non pare essersi persa del tutto: a quelli del Pd piace l'America, gli americani e il presidente Obama; gli piacciono gli slogan che usano, il modo che hanno di fare politica condendola con sentimentalismo molto più che con contenuti e non lo nascondono, ne vanno fieri. E così anche Renzi dal suo palco, come Veltroni un tempo, sorride trionfante da dietro il famoso: "The best is yet to come"che almeno s'è sprecato a tradurre.
Primarie centrosinistra 2012
Non sarà che questi del Pd hanno talmente chiuso il cerchio del loro piccolo mondo di sezione da credere che le loro primarie di partito, che di solito dovrebbero concludersi con una elezione al Congresso e non con una votazione cittadina, siano come le Presidenziali statunitensi? Sarà per questo che quest'anno hanno inserito anche un candidato di destra? E una volta scelto il leader avranno capito che ci saranno le elezioni Politiche, quelle vere per intenderci?

Nessun commento:

Il Kindle per l'estate.