E così rieccoci al 2009 davanti a un partito che ha, certo, qualche anno in più ma attraversato dai soliti spifferi e troppo accorto a non urtare la Chiesa o l'Industria per essere rappresentativo della Sinistra di cui avremmo bisogno. Nulla di nuovo, insomma, rispetto allo stallo in cui ci siamo incagliati da quando si decise di unirsi in un'unica bandiera, o azzerare la molteplicità rappresentativa che dir si voglia.
C'era chi, pieno di entusiasmo, credeva davvero che qualcosa di nuovo stava accadendo. E dire che uno dei punti principali di un famoso Piano di rinascita democratica prevedeva proprio la formazione di due soli grandi partiti uno di destra e l'altro di sinistra.
E dopo pochissimo si capì che non c'era davvero niente di nuovo da dire, e fu evidente quando il leader e ideatore della "grande" coalizione democratica - che ricordiamo avere al suo interno personaggi come la Binetti - in nome di questa ventata di cambiamento che voleva portare non trovò niente di meglio da fare che andare a scopiazzare un oltreoceanico "yes we can" e riproporcelo senza nemmeno tradurlo. D'altronde questa tendenza non pare essersi persa del tutto: a quelli del Pd piace l'America, gli americani e il presidente Obama; gli piacciono gli slogan che usano, il modo che hanno di fare politica condendola con sentimentalismo molto più che con contenuti e non lo nascondono, ne vanno fieri. E così anche Renzi dal suo palco, come Veltroni un tempo, sorride trionfante da dietro il famoso: "The best is yet to come"che almeno s'è sprecato a tradurre.
E dopo pochissimo si capì che non c'era davvero niente di nuovo da dire, e fu evidente quando il leader e ideatore della "grande" coalizione democratica - che ricordiamo avere al suo interno personaggi come la Binetti - in nome di questa ventata di cambiamento che voleva portare non trovò niente di meglio da fare che andare a scopiazzare un oltreoceanico "yes we can" e riproporcelo senza nemmeno tradurlo. D'altronde questa tendenza non pare essersi persa del tutto: a quelli del Pd piace l'America, gli americani e il presidente Obama; gli piacciono gli slogan che usano, il modo che hanno di fare politica condendola con sentimentalismo molto più che con contenuti e non lo nascondono, ne vanno fieri. E così anche Renzi dal suo palco, come Veltroni un tempo, sorride trionfante da dietro il famoso: "The best is yet to come"che almeno s'è sprecato a tradurre.
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Primarie centrosinistra 2012 |
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