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venerdì 22 febbraio 2013

Il predicatore perfetto e il suo mulino

Certo che ce n'ha di che parlare il più silenzioso mausoleo vivente che la nostra Tv conserva intatto accanto a Pippo Baudo. E come al solito, come usa presso ogni parrochia, anche lui dal suo pulpito impolverato ci ricorda di fare il nostro lavoro e di votare per Grillo e Ambrosoli. Capito, gente che non ha il minimo senso critico e che ha bisogno di suggerimenti?
 Senza nulla togliere ai due candidati indicati dall'umile predicatore, lasciate che rispolveri alla mia memoria - e solo per mio divertimento - un paio di cosette proprio sul predicatore, invece. Lui, l'uomo pagato a peso d'oro per intasare l'etere dei suoi silenzi che sono probabilmente vuoti, attimi in cui si perde seguendo il ronzio della sua testa o cercando di ricordarsi dove si trova, e che invece a tutto il mondo spaccia per "attimi di riflessione". E non importa se a gran parte dell'Italia ha irrimediabilmente frantumato il sistema nervoso perché costui, come molto spesso accade a tutti i mostri sacri della mitologia catodica, trova sempre qualcuno che garbatamente gli dice: «Prenditi pure tutto il tempo che vuoi, Adriano», già tanto nessuno di noi ha nient'altro di meglio da fare perché altrimenti l'avremmo spenta la Tv!

 Comunque l'attivista Celentano, quando nel 1967 già si discuteva da un paio d'anni - e grazie a quelli che una volta furono i Radicali! - della necessità di inserire il divorzio nell'ordinamento civile italiano se ne uscì fuori con Siamo la coppia più bella del mondo duettando con colei che poi divenne sua moglie e manager. Così mentre le piazze si incendiavano di rivendicazioni e Radicali (a proposito, Radicali: ma dove diavolo siete finiti?) che si sforzavano di portare laicità in un paese timorato di Dio e del Vaticano - dove, però, i divorzi potevano essere praticati eccome, bastava pagare la Sacra Rota e chiamarli "annullamenti" - il nostro sempre-sul-pezzo Adriano cantava: Il vero amore/ Per sempre uniti dal cielo/ nessuno in terra, anche se vuole/ può sepraralo mai... l'ha detto lui! E sia chiaro che quel "lui" non era certo Togliatti.
 Forse il giovanotto poteva essersi distratto e con la testa fra le nuvole e gli ormoni in subbuglio poteva non aver notato che qualcosa nell'aria stava cambiando. D'altronde non è detto che un cantante debba conoscere la concorrenza e possiamo immaginare che a Guccini, Gaber e De Andrè il telegenico molleggiato preferisse la compagnia di Morandi e Little Tony compagni di merenda nelle pause pranzo di Cinecittà.

Nel 1970 il divorzio - sia lodato il partito Radicale che fu! - divenne legge in Italia con gran sollievo della Chiesa che si rese presto conto come il suo target di riferimento per la sua simonia non ne fu affatto intaccato: i ricchi continuarono a preferire l'annullamento, altrimenti addio navate e veli bianchi per il loro quindicesimo matrimonio! E però adesso in Italia il problema era un altro: le lotte della classe operaia e dei sindacati per migliori e più giuste condizioni di lavoro. E allora ecco ancora che il nostro interessatissimo-alla-vita-politica-del-paese ancora una volta fa la sua mossa, e mentre le fabbriche sono campi di battaglia e strategia politica - un nome su tutti: FIAT - il Dylan di noi altri decide di trovare le giuste parole per la protesta sociale: "Chi non lavora non fa l'amore!" Questo mi ha detto ieri mia moglie! A casa stanco ieri ritornai mi son seduto...niente c'era in tavola arrabbiata lei mi grida che ho scioperato due giorni su tre... Coi soldi che le dò non ce la fa più ed ha deciso che, lei fa lo sciopero contro di me! "Chi non lavora non fa l'amore!" Questo mi ha detto ieri mia moglie! Allora andai a lavorare mentre eran tutti a scioperare! E un grosso pugno in faccia mi arrivò, andai a piedi alla guardia medica! C'era lo sciopero anche dei tranvai... Arrivo lì, ma il dottore non c'è! E' in sciopero anche lui! Che gioco è! Ma?! Ma come finirà...c'è il caos nella città Non so più cosa far! Se non sciopero mi picchiano Se sciopero mia moglie dice: "Chi non lavora non fa l'amore!" Dammi l'aumento signor padrone così vedrai che in casa tua e in ogni casa entra l'amore.

Presentato a SanRemo questo testo tanto impegnato e per nulla offensivo o superficiale, che anzi ha senz'altro aiutato a far comprendere l'importanza delle rivendicazioni sociali, si è classificato al primo posto tanto fece parlare di sé, nel male. Ma è probabile che lo scopo del nostro solidale compagno fosse proprio questo: vincere SanRemo. Mi chiedo cos'altro debba fare per dimostrare la sua estraneità agli accadimenti su cui tanto pontifica.

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