Già perché quello scheletro sopravvissuto per oltre cinquecento anni è a tutti gli effetti quel che resta dell'ultimo re della dinastia dei Plantageneti, prima dei Tudor, degli Stuart, degli Hannover e degli attuali Windsor: il temibile Riccardo Terzo che morì in una battaglia nel 1845 e il cui corpo fu esposto nudo, prima della sepoltura nella chiesa Greyfriars in Leicester. Ma della chiesa e della sua tomba si persero le tracce nel corso della Storia.
Per anni esperti universitari hanno sovrapposto vecchie piantine e nuove mappe urbane alla ricerca del luogo dove si trovassero la vecchia chiesa e la regale tomba senza una lapide. E quando uno scheletro, che fisicamente sembra corrispondere alle descrizioni che si tramandano di re Riccardo III, è emerso dalle viscere di un parcheggio proprio in prossimità del punto designato, non ci si è sbilanciati ma con la classica calma inglese si è atteso il verdetto del DNA, comparato con la linea matriarcale di una discendenza infinita, prima di gridare al mondo: Re Riccardo è tornato!
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foto presa da qui. |
E sebbene siano tutti concordi sul fatto che a un re spetta un funerale spettacolare, non ci si riesce a mettere d'accordo né sul tipo di funerale, né sul luogo del funerale: Westminster? il castello di Windsor? la cattedrale di Leicester? e se lo riportassimo nella città di origine, York?
Ma soprattutto sarà il caso di onorarlo con dei funerali di stato anglicani, nonostante sia stato un re cattolico? Tuttavia, se proprio vogliamo essere pignoli, non potrebbe nemmeno essere celebrato con un funerale cattolico perché in pratica sarebbe morto prima della Controriforma... Così mentre ci si accapiglia - ma senza alzare i toni come la tradizione insegna - sul cosa fare di questo mucchio d'ossa cercate per tanti anni, si sorride al pensiero che proprio lui che gridò nella sua ultima battaglia: «Un cavallo, un cavallo, il mio regno per un cavallo!» si sia risvegliato in una stalla dei nostri tempi.
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