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mercoledì 2 settembre 2015

Non è che c'è un'arte particolare, è che proprio voi siete dei polli. Adorabili.

Goscinny-Sempé  Il Piccolo Nicolas,  1959
[...] Siamo scesi in soggiorno è ho chiesto a mamma se potevamo uscire a giocare in giardino, però mamma ha detto che faceva troppo freddo, allora Louisette ha fatto quella cosa con le palpebre e ha detto che voleva vedere i nostri fiori perché erano belli. Mamma ha detto che Louisette era un angelo adorabile e che dovevamo coprirci bene per uscire. Devo impararla anch'io questa cosa delle palpebre, funziona davvero!
In giardino [...] Louisette mi ha chiesto: «Che facciamo?». «Che ne so - ho detto io -, volevi vedere i fiori... Guardali, ce n'è un sacco da quella parte». Louisette invece mi ha detto chissene importa dei tuoi fiori, sono orribili. Io avevo una gran voglia di mollarle un pugno sul naso, a Louisette, ma non ho osato perché nel giardino c'è la finestra del soggiorno e in soggiorno c'erano le mamme. «Qui non ho nessun giocattolo - ho detto -, tranne il pallone, in garage». Louisette mi ha detto che era una bella idea e siamo andati a prendere il pallone. Io però ero proprio scocciato, non mi andava che i miei amici mi vedevano giocare con una femmina. «Mettiti fra gli alberi» mi ha detto Louisette, poi ha preso la rincorsa e pam!, un tiro incredibile! Io non sono riuscito a parare, e così il vetro della finestra del garage si è rotto. 
A quel punto le mamme sono corse fuori. La mia mamma ha visto la finestra del garage e ha capito tutto. «Nicolas - mi ha detto -, invece di fare giochi violenti faresti meglio a badare ai tuoi ospiti, soprattutto se sono gentili come Louisette». Io ho guardato Louisette, lei stava un po' più in là nel giardino, annusava le begonie.
Quella sera mi hanno detto niente dolce, ma non m'importa. Louisette è fantastica, ha un tiro fenomenale! Quando sono grande mi sposo con lei.

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