Chiunque stia scrivendo per il WEB sa bene che la regola principale per attirare lettori è quella di CREARE VALORE: fornire informazioni o servizi utili all'utente. E solo che c'è un problema semantico incastrato in quel termine "valore" che, in qualche modo, lo vede legato al TEMPO.
🏁 PRIMO! 🏁
Infatti, sembra che il primo che riesce a dare una notizia abbia vinto l'internet quotidiano e il premio è tutt'altro che virtuale visto che, anche quando non parliamo di MONETIZZARE, parliamo comunque di GRATIFICAZIONE personale. Qui potrei soffermarmi sul vastissimo campo delle FAKE NEWS e dell'influenza che possono avere negli accadimenti reali.
Ma non lo farò.
Perché trovo molto più interessante
la controproposta rivoluzionaria a questa perversione:
lo SLOW JOURNALISM.
Questo cambio-di-direzione nasce dall'esigenza di contrastare la scarsa qualità che sta caratterizzando il giornalismo moderno che sembra avere il solo scopo di tagliare un traguardo, anche a costo di sacrificare l'approfondimento e, quel che è peggio, la VERIFICA.
So cosa stanno pensando i tradizionalisti che sono tra noi: questo non ci sarebbe stato se non ci fosse stato internet. Un borbottio che è vero solo a metà visto che il problema è la natura umana e il bisogno costante di GRATIFICAZIONE PERSONALE, ed essere sempre sul pezzo ha a che fare moltissimo con un ritorno gratificante di autostima.
E però, non verificare le notizia controllando le FONTI per bruciare tutti sul tempo, potrebbe essere un problema, ci potremmo cioè trovare nella situazione che la notizia che stiamo diffondendo, per primi, sia in realtà un FALSO e il falso è un ERRORE nel giornalismo.
A questo punto non resta che scusarsi e dimenticare le gratificazioni personali.
Indispensabile per chi fa SLOW JOURNALISM è
- la verifica delle fonti
- il racconto accurato dei fatti
- la scelta ragionata del materiale da pubblicare
- l'approfondimento
- la ricerca di un business che non dipenda dalla quantità di impressioni dell'advertising
In Italia un esempio di questo tipo è SLOW NEWS, tre diverse newsletter nate nel 2015 con lo scopo di approfondire il "bello della rete" con target e piani tariffari diversi a seconda delle esigenze.
Se vai troppo veloce, ti perdi un sacco di dettagli.
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